第217課
Questo
argomento è già stato trattato, ma parlando di ausiliari è doveroso evidenziare
nuovamente la funzione diあげる、もらうeくれる.
Infatti mi soffermo nuovamente e con insistenza sull’uso di questi verbi come ausiliari, in quanto questa
costruzione in giapponese è usata davvero diffusamente, anzi è di primaria importanza per ottenere una
naturale fluidità di linguaggio, believe
it or not. Pur essendo estremamente comune ed usata in giapponese, la
traduzione di questa costruzione è da contestualizzare, perché in italiano
potrebbe tradursi in modo neutro, senza necessariamente esprimere quanto
sottinteso dai giapponesi. Infatti il significato di una frase in cui un verbo
in ~テè seguito da あげる、もらう o くれる indica che
l’azione espressa dal verbo in ~テ è eseguita in
favore di qualcuno. In giapponese, il fatto che nei normali dialoghi quando si
chiede qualcosa, si indichi anche a favore di chi tale azione è stata o sarà
eseguita è estremamente comune,
quindi è bene tenerne conto quando si traduce qualcosa verso il giapponese, in
modo da rendere la frase naturale. Infatti a meno che non si tratti di una frase descrittiva e distaccata, i giapponesi tendono sempre a personalizzare e rendere più soft qualunque dichiarazione, non mancando mai di sottolineare il fatto che si sta facendo o ricevendo qualcosa (anche una azione, non solo un bene materiale) a beneficio di qualcuno.
A: VTE + Ageru / Sashiageru / Yaru - テ形
+ あげる /さしあげる /やる
Questa
costruzione si usa quando chi parla si offre di eseguire una azione, o comunque
l’azione svolta dal soggetto ha come beneficiario qualcun altro. La
differenza fra i 3 verbi è meramente legata ai rapporti sociali interpersonali
fra gli attori coinvolti nella frase, dove abbiamo あげるche è più o meno neutro, da usare con chi
è al nostro “livello”, さしあげるcon chi ci è "superiore", mentre やるè da usare
con chi ci è “inferiore”, con i bambini, con gli animali o le piante.
-Es 1: お酒を奢ってあげる= Osake wo ogotte ageru= Ti offro del sake (lo faccio per
te).
-Es 2: おんぶしてやるよ= Onbu shite yaru yo = Ti porto sulle spalle (detto ad un
bambino).
B: VTE + Kureru / Kudasaru - テ形
+ くれる /下さる
Questa
costruzione si usa quando qualcun altro esegue un’azione a nostro beneficio,
e il focus della frase è su quella persona. In special modo quando tale
azione comporta uno sforzo da parte dell’altra persona. Viene anche usata,
mettendo くれるall’imperativo, quando si richiede con
forza qualcosa a qualcuno, e quindi avremo VTE
+ Kure. Si usa くださるquando l’azione viene eseguita da un
“superiore” o comunque da qualcuno che merita il nostro rispetto. Analogamente
a quanto accade con くれる, anche con くださる abbiamo la
costruzione coll’ausiliare all’imperativo VTE + Kudasai e tale costruzione viene usata per
chiedere gentilmente che ci venga svolta un’azione per noi.
-Es 1: 雪子ちゃんが遊びに来てくれた=
Yukiko-chan ga asobi ni kite kureta= Yukiko mi è venuta a
trovare.(Quindi non un semplice遊びに来た,come tradurremmo
direttamente noi dall’italiano).
-Es 2: 助けてくれ1=
Tasukete kure! = Aiutatemi!
-Es 3:ここにお名前を書いて下さい=
Koko ni onamae wo kaite kudasai=
Scrivete il nome qui.
C: VTE + Morau / Itadaku - テ形 + もらう /頂く
Quest’ultima
costruzione si usa quando chi parla riceve un “servizio” o è il beneficiario
di un’azione compiuta da altre persone. Il focus è sul soggetto che
riceve l’azione da altri. いただくsi
-Es 1: この部屋を掃除してもらう= Kono heya wo sōji shite morau= Mi
hanno pulito la stanza.
-Es 2: 髪を妻に切ってもらいました= Kami wo tsuma ni kite moraimashita = Mia moglie mi ha tagliato i capelli.
D: VTE + Chōdai - テ形
+ 頂戴
Quest’ultima
è da usare con cautela: Chōdai condivide il
primo kanji con itadaku, ha anch’esso
una valenza di umiltà, ma in realtà viene usato familiarmente con un’accezione
ben diversa, ossia usato principalmente dalle donne significa “dammi” o comunque viene usato per dare
ordini. A seconda del contesto può sembrare molto arrogante.
-Es 1:ドアを閉じて頂戴= Doa wo tojite chōdai= Chiudi la
porta.
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