martedì 2 luglio 2013

L.217 -Tips'n'Triks 14 - Ausiliari: あげる、もらう e くれる




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Questo argomento è già stato trattato, ma parlando di ausiliari è doveroso evidenziare nuovamente la funzione diあげる、もらうeくれる




Infatti mi soffermo nuovamente e con insistenza sull’uso di questi verbi come ausiliari, in quanto questa costruzione in giapponese è usata davvero diffusamente, anzi è di primaria importanza per ottenere una naturale fluidità di linguaggio, believe it or not. Pur essendo estremamente comune ed usata in giapponese, la traduzione di questa costruzione è da contestualizzare, perché in italiano potrebbe tradursi in modo neutro, senza necessariamente esprimere quanto sottinteso dai giapponesi. Infatti il significato di una frase in cui un verbo in ~è seguito da あげる、もらう くれる indica che l’azione espressa dal verbo in ~テ è eseguita in favore di qualcuno. In giapponese, il fatto che nei normali dialoghi quando si chiede qualcosa, si indichi anche a favore di chi tale azione è stata o sarà eseguita è estremamente comune, quindi è bene tenerne conto quando si traduce qualcosa verso il giapponese, in modo da rendere la frase naturale. Infatti a meno che non si tratti di una frase descrittiva e distaccata, i giapponesi tendono sempre a personalizzare e rendere più soft qualunque dichiarazione, non mancando mai di sottolineare il fatto che si sta facendo o ricevendo qualcosa (anche una azione, non solo un bene materiale) a beneficio di qualcuno.

A: VTE  + Ageru / Sashiageru / Yaru - テ形 + あげる /さしあげる /やる

Questa costruzione si usa quando chi parla si offre di eseguire una azione, o comunque l’azione svolta dal soggetto ha come beneficiario qualcun altro. La differenza fra i 3 verbi è meramente legata ai rapporti sociali interpersonali fra gli attori coinvolti nella frase, dove abbiamo  あげるche è più o meno neutro, da usare con chi è al nostro “livello”, さしあげるcon chi ci è "superiore", mentre やるè da usare con chi ci è “inferiore”, con i bambini, con gli animali o le piante.

-Es 1: お酒を奢ってあげる= Osake wo ogotte ageru= Ti offro del sake (lo faccio per te).  

-Es 2: おんぶしてやるよ= Onbu shite yaru yo = Ti porto sulle spalle (detto ad un bambino).



B: VTE  + Kureru / Kudasaru - テ形 + くれる /下さる

Questa costruzione si usa quando qualcun altro esegue un’azione a nostro beneficio, e il focus della frase è su quella persona. In special modo quando tale azione comporta uno sforzo da parte dell’altra persona. Viene anche usata, mettendo くれるall’imperativo, quando si richiede con forza qualcosa a qualcuno, e quindi avremo VTE  + Kure. Si usa くださるquando l’azione viene eseguita da un “superiore” o comunque da qualcuno che merita il nostro rispetto. Analogamente a quanto accade con くれる, anche con くださる abbiamo la costruzione coll’ausiliare all’imperativo VTE  + Kudasai e tale costruzione viene usata per chiedere gentilmente che ci venga svolta un’azione per noi.


-Es 1: 雪子ちゃんが遊びに来てくれた= Yukiko-chan ga asobi ni kite kureta= Yukiko mi è venuta a trovare.(Quindi non un semplice遊びに来た,come tradurremmo direttamente noi dall’italiano).

-Es 2: 助けてくれ1= Tasukete kure! = Aiutatemi!

-Es 3:ここにお名前を書いて下さい= Koko ni onamae wo kaite kudasai= Scrivete il nome qui.



C: VTE  + Morau / Itadaku - テ形 + もらう /頂く

Quest’ultima costruzione si usa quando chi parla riceve un “servizio” o è il beneficiario di un’azione compiuta da altre persone. Il focus è sul soggetto che riceve l’azione da altri. いただくsi


-Es 1: この部屋を掃除してもらう= Kono heya wo sōji shite morau= Mi hanno pulito la stanza.
-Es 2: 髪を妻に切ってもらいました= Kami wo tsuma ni kite moraimashita = Mia moglie mi ha tagliato i capelli.


D:   VTE  + Chōdai - テ形 + 頂戴

Quest’ultima è da usare con cautela: Chōdai condivide il primo kanji con itadaku, ha anch’esso una valenza di umiltà, ma in realtà viene usato familiarmente con un’accezione ben diversa, ossia usato principalmente dalle donne significa “dammi” o comunque viene usato per dare ordini. A seconda del contesto può sembrare molto arrogante.



-Es 1:ドアを閉じて頂戴= Doa wo tojite chōdai= Chiudi la porta.

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